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Manuel Akanji è pronto a debuttare con la maglia dell’Inter nel big match contro la Juventus. Che sia da titolare o a gara in corso, il difensore svizzero vivrà il suo battesimo nerazzurro nel palcoscenico più caldo del calcio italiano.

Reduce da tre stagioni al Manchester City, Akanji non si lascia intimidire: “Sono abituato a partite di questo livello. La calma è la mia forza, non prendo decisioni stupide. Mi piace aiutare i compagni da dietro, come dovrebbe fare un difensore.”

Un legame speciale con l’Italia

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La scelta di trasferirsi all’Inter è stata naturale: “È uno dei migliori club d’Europa, non c’è stato nulla da pensare.”

Akanji ha raccontato anche un curioso aneddoto. La sua prima maglia da bambino fu quella di Christian Vieri, segno di un legame precoce con il calcio italiano. Pur non avendo mai giocato in Serie A, Akanji ha sempre seguito il campionato: “Mi sembra molto tattico, più complesso rispetto all’Inghilterra. Lì conta la velocità e l’intensità, qui dovrò adattare il mio stile.”

Modello Thiago Silva e obiettivi ambiziosi

Il suo punto di riferimento? Thiago Silva: “L’ho seguito per tutta la carriera, è sempre stato al massimo livello.” Akanji, che ha già compiuto 30 anni, non smette di voler imparare: “Nel calcio si può sempre migliorare, anche dai compagni e dal paese in cui giochi.”

L’obiettivo è chiaro: “Quando giochi per l’Inter, vuoi vincere il campionato. E anche la Champions League. Sono stati vicini, spero di poter aiutare a raggiungere quel traguardo.”

Ambientamento e vita fuori dal campo

Akanji ha già ricevuto il benvenuto da Sommer, Lautaro e Dumfries, e persino consigli da Ricardo Rodriguez su ristoranti e appartamenti. Ama l’Italia, ricorda con affetto le vacanze in Sardegna da bambino e si dice pronto a imparare l’italiano: “Capisco abbastanza, ma parlare è più difficile.”