Chivu: “Serve una reazione, non possiamo sbagliare”

Pubblicato il 16 Settembre 2025 da Aliberti Sabatino

Dopo le sconfitte contro Udinese e Juventus, l’Inter arriva ad Amsterdam con il peso di una crisi che rischia di diventare strutturale. La sfida contro l’Ajax, valida per la prima giornata della fase a gironi di Champions League, rappresenta non solo un banco di prova tecnico, ma anche un test psicologico per una squadra che ha perso certezze.

E a guidarla, per la prima volta in Europa, c’è Cristian Chivu, chiamato a dare una scossa immediata.

Chivu: “Non possiamo permetterci altri passi falsi”

conferenza stampa

In conferenza stampa, il tecnico romeno ha mostrato lucidità e determinazione. “Sappiamo di non essere nel nostro momento migliore, ma la Champions è anche questo: reagire quando sei sotto pressione.

Non possiamo permetterci altri passi falsi, né in campo né nella testa.” Parole che suonano come un appello alla responsabilità, rivolto sia ai senatori che ai giovani.

Chivu ha anche sottolineato l’importanza del contesto: “Amsterdam è una piazza storica, l’Ajax è una squadra che sa come far male. Ma noi dobbiamo pensare a noi stessi, ritrovare compattezza e giocare da Inter.”

Scelte tattiche e spirito di gruppo

Manu Koné sarebbe stato proposto all'Inter, il mediano della Roma sarebbe un ottimo elemento per Chivu e per il centrocampo dei nerazzurri

Sul piano tattico, Chivu ha lasciato intendere che ci saranno cambiamenti. Possibile l’inserimento di Frattesi dal primo minuto, con Barella e Calhanoglu a supporto. In attacco, Lautaro resta il punto fermo, mentre Thuram è in dubbio dopo il colpo subito contro la Juve. In difesa, si va verso la conferma di Pavard, Acerbi e Bastoni, con Sommer tra i pali.

Ma più delle scelte tecniche, Chivu ha insistito sullo spirito: “Non è il modulo che vince le partite, ma la voglia di lottare. Voglio vedere undici giocatori che si aiutano, che si parlano, che non mollano.”

Ajax–Inter sarà molto più di una partita di Champions. Sarà il primo vero esame per Chivu, il momento in cui l’Inter dovrà dimostrare di avere ancora fame, orgoglio e ambizione. E ad Amsterdam, dove la storia si scrive da decenni, i nerazzurri sono chiamati a scrivere la loro.