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Cristian Chivu ha ribaltato ogni pronostico. Dopo un avvio di stagione complicato, segnato dalle sconfitte contro Juventus e Udinese, l’allenatore dell’Inter era stato messo in discussione da stampa e tifosi.

In molti lo consideravano inesperto, non pronto per gestire una squadra con ambizioni da vertice. Ma la risposta è arrivata sul campo, con sei vittorie consecutive che hanno rilanciato i nerazzurri in piena corsa scudetto. L’ultima, sul campo della Roma, ha permesso all’Inter di agganciare proprio i giallorossi e il Napoli in testa alla classifica.

Prova superata

L'Inter vince di misura contro la Roma grazie alla rete al sesto minuto del primo di Bonny pescato sul filo del fuorigioco da Barella

La partita dell’Olimpico ha mostrato tutto il carattere della squadra. L’Inter ha colpito subito con Bonny, servito in verticale da Barella, e poi ha gestito con ordine, compattezza e lucidità.

Non ha dominato, ma ha saputo soffrire, ha saputo leggere i momenti e ha dimostrato una maturità tattica che smentisce ogni accusa di inesperienza. Chivu ha costruito un gruppo solido, capace di adattarsi alle situazioni e di mantenere alta l’intensità per tutta la gara.

Il gioco dell’Inter è diventato riconoscibile. Pressione alta, verticalizzazioni rapide, gestione intelligente del possesso e una fase difensiva sempre più affidabile. Bonny si sta rivelando una risorsa preziosa, Barella è tornato ai suoi livelli migliori, e Mkhitaryan offre equilibrio e qualità. La squadra non dipende dai singoli, ma funziona come collettivo. E questo è merito dell’allenatore.

Chivu: un dittatore democratico

Manu Koné sarebbe stato proposto all'Inter, il mediano della Roma sarebbe un ottimo elemento per Chivu e per il centrocampo dei nerazzurri

La gestione del gruppo è un altro punto di forza. Chivu ha saputo valorizzare le alternative, ha ruotato gli uomini senza snaturare il sistema, ha dato fiducia ai giovani e ha mantenuto la calma nei momenti difficili. La sua leadership è silenziosa ma efficace, e il rendimento della squadra lo dimostra.

La scelta della dirigenza, inizialmente contestata, si sta rivelando vincente. Chivu non è più una scommessa: è il volto di una rinascita tecnica e mentale. Se il campionato si decide sulla continuità e sulla capacità di colpire nei momenti chiave, l’Inter è sulla strada giusta. E chi lo aveva sottovalutato è costretto a ricredersi.