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Come ogni anno, il CIES Football Observatory ha stilato la classifica dei migliori vivai calcistici al mondo, analizzando i giocatori cresciuti nei settori giovanili di 1.168 club e attualmente attivi in 49 campionati professionistici. Il ranking si basa su tre parametri: numero di calciatori formati, livello medio dei club in cui giocano e minuti disputati in gare ufficiali nell’ultimo anno.

Benfica primo, Barcellona e River completano il podio

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Al vertice c’è ancora una volta il Benfica, con 93 giocatori formati, un livello medio di impiego pari a 0,81 e una media di 2.582 minuti giocati. Seguono il Barcellona (76 giocatori, livello 0,87, 2.773 minuti) e il River Plate (97 giocatori, livello 0,81, 2.305 minuti). La top 10 include anche Ajax, Boca Juniors, Sporting Lisbona, Dinamo Zagabria, Defensor, Real Madrid e Vélez Sarsfield.

Argentina e Brasile dominano per numero di club

Nel complesso, 30 Paesi sono rappresentati nella top 100. L’Argentina guida con 15 club, seguita dal Brasile con 11. L’Europa è ben presente con Spagna, Portogallo, Olanda e Croazia, ma il Sudamerica resta il cuore pulsante della formazione calcistica globale.

Le italiane: Juve, Inter e Atalanta in fondo alla classifica

Dopo aver rifiutato diverse proposte milionarie, la Juventus si prepara a blindare Yildiz fino al 2030 e con un aumento consistente dell'ingaggio
Pio Esposito è il gioiello dell’Inter: dopo il gol in Nazionale, il club prepara il rinnovo con stipendio raddoppiato.

Solo tre club italiani figurano nella top 100. La Juventus è all’87° posto con 32 giocatori e 2.483 minuti disputati. Subito dietro c’è l’Inter (88° posto, 29 giocatori, 2.710 minuti). Chiude la rappresentanza italiana l’Atalanta, 93ª con 25 giocatori e 2.885 minuti. Numeri che confermano una certa difficoltà dei vivai italiani nel competere con le grandi scuole europee e sudamericane.

Un segnale per il calcio italiano

Il report del CIES lancia un messaggio chiaro di come la formazione giovanile sia un asset strategico, e l’Italia deve investire di più. Mentre altri Paesi esportano talenti e consolidano modelli virtuosi, il sistema italiano fatica a produrre giocatori pronti per l’élite. Juve, Inter e Atalanta tengono alta la bandiera, ma serve una svolta strutturale.