Singapore non è solo una tappa glamour del calendario di Formula 1, ma anche un terreno storicamente favorevole alla Ferrari. In quindici edizioni disputate a Marina Bay, la Rossa ha vinto quattro volte. Nel 2010 con Alonso, nel 2015 e 2019 con Vettel, e nel 2023 con Sainz. Una sequenza che racconta di successi distribuiti nel tempo, non episodici, e che alimenta le speranze di Charles Leclerc, deciso a lasciare un segno in una stagione fin qui deludente. Il monegasco ha sfiorato il successo nel 2019 e nel 2022, ma ora sa che Singapore rappresenta una delle ultime vere occasioni per invertire la rotta.
Non solo Ferrari

La gara asiatica ha visto brillare anche altri protagonisti con casacche diverse. Alonso vinse l’edizione inaugurale del 2008 con la Renault, in quella che passò alla storia come “Crashgate”. Vettel, invece, è il pilota più vincente a Singapore con cinque successi, tre dei quali conquistati con la Red Bull tra il 2011 e il 2013. Hamilton non è da meno con quattro vittorie, una con la McLaren nel 2009 e tre con Mercedes, tra il 2014 e il 2018.
Ferrari, Mercedes e RedBull vicine

Ma al di là delle ambizioni personali, la diciottesima tappa del Mondiale assume un peso decisivo per la classifica costruttori. La McLaren è ormai irraggiungibile e si avvia a chiudere il discorso titolo proprio a Singapore. Dietro, però, la lotta è serrata con Mercedes avanti di 4 punti. Il controsorpasso è possibile, urgente e strategico, anche perché Red Bull, trascinata da un Verstappen in stato di grazia, è risalita fino a quota 272 e minaccia entrambe.
Leclerc e Hamilton difficilmente cambieranno posizione nel ranking piloti, ma il secondo posto tra i costruttori è ancora tutto da decidere. A Marina Bay, la Ferrari non cerca solo gloria: cerca punti, risposte e una conferma di valore in una stagione che ha ancora molto da dire.
