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Gian Piero Gasperini si è presentato davanti ai microfoni con la consueta lucidità, consapevole che Roma–Inter non sarà una partita come le altre. Non solo perché la sua Roma è capolista, ma perché l’Inter rappresenta una sorta di “bestia nera”. Quindici partite senza vittorie, un dato che pesa. “Soffro l’Inter? No, è un problema per tutti, non solo per me” respingendo l’idea che ci sia un tabù personale.

Il tecnico piemontese è consapevole che sfiderà un Inter forte, ma vede nella sfida un’occasione per misurare la competitività della sua squadra. “Quando la Juve era dominante, soffrivamo anche loro. È normale. Ora affrontiamo una squadra di grande valore, e sarà un test importante per capire dove siamo.”

Gasperini allontana ogni alibi

Gian Piero Gasperini si racconta: dalla Roma al passato all’Atalanta, tra critiche al Var, sospetti infondati e fiducia nel gruppo.

La Roma arriva alla sfida con qualche incognita post-sosta. Il gruppo è diviso tra chi è rimasto a Trigoria e chi ha giocato con le nazionali. Ndicka rientrerà a breve, mentre Dybala si candida per una maglia da titolare, forte di una settimana di lavoro pieno. “Con chi è rimasto ho il polso della situazione. Dybala si è allenato bene, le soluzioni sono quelle note” lasciando intendere che non ci saranno stravolgimenti.

Quale obiettivo per questa Roma?

Su quali siano i veri obiettivi:“La Champions è fondamentale per i conti, ma io guardo solo alla parte tecnica. Siamo primi, vogliamo giocarcela. Ma ridurre tutto a ‘scudetto o Champions’ è una discussione che non mi interessa.” È una risposta che riflette il suo stile. Concentrato sul campo, refrattario alle etichette.

Infine, un pensiero su chi non ci sarà. Bailey e Angelino saranno out per la sfida. Il primo ha un infortunio più serio del previsto, il secondo è fermo per motivi medici. Roma–Inter sarà una partita che dirà molto, non solo sulla classifica, ma sulla tenuta mentale e tecnica di una squadra che vuole restare in alto. E Gasperini, con il suo pragmatismo, è pronto a giocarsela senza timori reverenziali.