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La partita in Estonia non è solo un appuntamento sportivo per l’Italia: è verosimilmente una prova cruciale, un bivio per capire se la strada verso i Mondiali sarà limpida o irta di ostacoli. Rino Gattuso non ha nascosto le sue preoccupazioni: “I playoff non sono scontati, dobbiamo fare punti: non scherziamo col fuoco”.

Non è frase di circostanza, ma ammissione implicita che la situazione è ben più grigia di quanto l’apparenza suggerisca. Finché la matematica non sancirà l’accesso diretto, Gattuso non si fida. “ Ci giochiamo tanto”, ha detto, puntando il dito contro quell’atteggiamento di sufficienza che spesso si insinua quando una squadra “presume” di avere il pass già in tasca.

Italia devi vincere e sperare…

person s hand doing peace sign with india flag backdrop

È il segnale, forse, che l’azzurro non può più permettersi errori mentali e leggerezze tattiche. Gattuso ha chiamato all’ordine i suoi: “Non guardiamo al risultato di Norvegia-Israele…dobbiamo essere seri”.  Non si può più contare su alibi. Il tecnico sa che anche una singola distrazione potrebbe costare troppo caro, in una fase così delicata.

C’è anche il tema del rapporto squadra-allenatore. Gattuso ha lanciato segnali di fiducia verso l’ambiente: “I ragazzi stanno bene insieme… è quasi un peccato che domani si giochi”.  Vuole trasmettere calma e compattezza, un senso di “siamo con te” per caricare i giocatori mentalmente e bloccare chi pensa che il cammino sia già scritto.

Gattuso cambia poco

close up of the italian flag on a flagpole against a clear blue sky

Le scelte di formazione non sono secondarie. Spinazzola è stato convocato per sopperire all’infortunio di Politano, mentre si valuta un inserimento da titolare per Raspadori.  Gattuso sembra voler dare freschezza, ma anche stimolare competizione interna. Ma dovrà stare attento a non indurre confusione: cambiare troppo rischia di sacrificare assetto e identità.

L’aria che si respira è tesa. Non basta avere il blasone della Nazionale. Serve concretezza, comportamento da squadra matura, consapevolezza dell’errore come un lusso che non ci si può permettere. E se Gattuso si trova già a dover dire “non scherziamo col fuoco”, è perché sente il pericolo che aleggia e quanto il calendario può essere impietoso con chi si crede già arrivato.