Dopo l’approvazione del Consiglio comunale di Milano, il progetto del nuovo San Siro entra nella sua fase operativa. Entro il 10 novembre 2025, Inter e Milan dovranno firmare il rogito notarile e versare la prima rata del prezzo di acquisto: 73 milioni su 197 totali. Il mancato rispetto di questa scadenza attiverebbe un vincolo sul secondo anello del Meazza, compromettendo l’intero progetto.
PFTE e Piano attuativo: il cuore del progetto

Una volta firmato l’atto, i club dovranno presentare entro il 2026 il Progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE), necessario per convocare la Conferenza dei servizi decisoria prevista dalla Legge Stadi. In parallelo, sarà depositato il Piano attuativo, che definirà la trasformazione urbanistica dell’area: parco, funzioni urbane, viabilità e accessi pedonali.
Tre fasi di costruzione fino al 2035


Il progetto, firmato dagli architetti Norman Foster e David Manica, prevede uno stadio da 71.500 posti e si articola in tre fasi:
- Fase 1 (2027–2030): costruzione del nuovo impianto e del tunnel Patroclo. Annessa creazione di percorsi alternativi garantiti per i tifosi diretti al Meazza.
- Fase 2 (dal 2031): demolizione parziale del vecchio stadio, conservando la porzione sud-est. Apertura al pubblico del nuovo impianto.
- Fase 3 (2032–2035): sviluppo dell’area plurivalente con parco, hotel, centro commerciale e nuove volumetrie urbane.
La clausola del 28 febbraio 2027
Il contratto tra Comune, Inter e Milan prevede una clausola risolutiva. Se i lavori non inizieranno entro il 28 febbraio 2027, l’intera operazione potrebbe saltare. È il vero punto critico del dossier, che impone ai club una tabella di marcia serrata e senza margini di ritardo.
