Tre punti in tre partite, due sconfitte già incassate — contro Udinese e Juventus — e sei gol subiti. L’Inter di Cristian Chivu si ritrova in una situazione che, nell’era dei tre punti, ha avuto un solo precedente peggiore: la stagione 2011/12 con Gian Piero Gasperini, esonerato dopo tre gare e un flop europeo.
Il paragone non è casuale

Come allora, l’Inter sembrava costruita per competere, ma è inciampata subito. E se nel 2011 il caos tecnico portò a un cambio in panchina, oggi la fiducia in Chivu resta — almeno pubblicamente. Il tecnico ha parlato di una prestazione “straordinaria” contro la Juve, pur ammettendo che la gestione dei momenti è stata insufficiente.
Tra attenuanti e responsabilità

Ci sono attenuanti: Lautaro è rientrato solo 48 ore prima dalla Nazionale, Akanji è appena arrivato e Sommer non è sembrato all’altezza in più di un’occasione. Ma ci sono anche responsabilità chiare: la squadra ha mostrato fragilità difensive, un centrocampo in affanno e poca incisività nei cambi.Il clima ad Appiano Gentile si è fatto teso.
Chivu, pur mantenendo toni pacati in pubblico, avrebbe usato parole più dure nello spogliatoio. E con l’esordio in Champions League contro l’Ajax alle porte, la pressione è già alta.
