La sfida tra Juventus e Atalanta si chiude con un pareggio che lascia entrambe le squadre con sensazioni contrastanti. È la Dea a colpire per prima: Sulemana sfrutta un inserimento centrale e batte Di Gregorio con una conclusione potente. Il gol arriva in un momento di equilibrio, ma cambia l’inerzia del match.
La Juventus reagisce con ordine, ma fatica a trovare spazi.

È Cabal, schierato da Tudor con compiti offensivi, a trovare il gol del pari con un colpo di testa preciso su calcio piazzato. Il suo impatto cambia il volto della gara, ma non basta per ribaltarla
La partita è anche il riflesso delle idee dei due allenatori. Tudor ha scelto un undici equilibrato, con attenzione alla fase difensiva e pochi rischi. Tudor, invece, ha puntato su intensità e verticalizzazioni rapide. Il risultato è frutto di una gara tattica, con pochi squilli ma grande densità a centrocampo.
Entrambe le squadre hanno mostrato solidità, mancando di brillantezza negli ultimi metri. Il pareggio è stato lo specchio di una sfida combattuta, ma priva di veri momenti di rottura.
Cabal e Sulemana le note positive

Sulemana si è confermato una risorsa preziosa per l’Atalanta, capace di incidere anche in trasferta. Cabal, dal canto suo, è il volto nuovo della Juventus: dinamico, coraggioso, efficace. La sua rete è il frutto di un movimento intelligente e di una conclusione da attaccante puro.
Un punto che non soddisfa
Il pareggio lascia entrambe le squadre a metà del guado. La Juventus ha perso l’occasione di avvicinarsi alla vetta, mentre l’Atalanta ha confermato la sua solidità senza riuscire a fare il salto di qualità.
Il match ha offerto spunti tattici, ma pochi momenti da copertina. La sensazione è che entrambe le squadre abbiano giocato per non perdere, più che per vincere. In una Serie A sempre più competitiva, ogni punto lasciato per strada può pesare.
