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La Juventus nonostante un mercato attivo, ma fermo, ha chiuso il 2025/26 con un equilibrio finanziario. I due colpi principali sono stati Loïs Openda, arrivato in prestito dal Lipsia, ed Edon Zhegrova, acquistato dal Lille. A questi si aggiungono gli arrivi di Jonathan David, João Mario e Conceição, oltre al riscatto di Kalulu dal Milan.

Il reparto offensivo è stato il più rivoluzionato, con Igor Tudor che ora dispone di maggiori soluzioni. È rimasto anche Dusan Vlahovic, destinato a vivere probabilmente la sua ultima stagione in bianconero prima della scadenza del contratto nel giugno 2026.

Secondo Calcio&Finanza la Juventus è riuscita in questa sessione di mercato a mantenere un grande equilibrio tra entrate e uscite

Le uscite: cessioni e risparmi

Sul fronte delle uscite, la Juventus ha ceduto a titolo definitivo Savona (Nottingham Forest), Tiago Djaló (Besiktas), Alberto Costa (Porto), Mbangula (Werder Brema) e Timothy Weah (Marsiglia). Sono inoltre terminati i contratti di Mattia De Sciglio e i prestiti di Renato Veiga e Kolo Muani, quest’ultimo rimasto tra gli obiettivi fino all’ultimo ma poi trasferitosi al Tottenham.

Le uscite in prestito di Douglas Luiz, Arthur e Nico González, che hanno contribuito a ridurre il monte ingaggi. Infine, Pellegrini e Rovella, già alla Lazio, non peseranno più sul bilancio dopo il riscatto.

L’impatto a bilancio: +35,4 milioni

Secondo Calcio&Finanza, l’impatto complessivo delle operazioni di mercato sul bilancio è positivo per circa 35,4 milioni di euro. Questo risultato deriva dalla somma tra plusvalenze, risparmi sugli ingaggi e ammortamenti liberati dalle cessioni.

Il saldo sui cartellini: -26 milioni

Se si considera il solo saldo tra entrate e uscite legate ai cartellini (escludendo stipendi e ammortamenti), il bilancio è negativo per poco più di 26 milioni di euro. Un dato che conferma l’investimento netto sul mercato, compensato però da una gestione oculata delle risorse. La Juventus ha rinforzato l’attacco e alleggerito il bilancio. Un mercato mirato, che punta a rilanciare la squadra senza compromettere la sostenibilità economica.