La Juventus ha perso 2-0 contro il Como, incassando il primo ko stagionale. Ma il problema non è solo il risultato. La squadra non vince dal 13 settembre, quando superò l’Inter 4-3, e da allora ha collezionato cinque pareggi consecutivi tra campionato e Champions League.
Il dato potrebbe sembrare gestibile, ma il modo in cui è arrivata la sconfitta al Sinigaglia cambia tutto. Involuzione tattica, mancanza di idee, e una prestazione definita “inguardabile”.
Tudor sul banco degli imputati

Il tecnico croato è ora al centro delle critiche. La Juventus non ha mai dato segnali di crescita, e la partita contro il Como ha evidenziato tutti i limiti di una gestione che non convince.
La squadra è apparsa confusa, priva di ritmo e incapace di reagire dopo il gol iniziale di Kempf. Il secondo sigillo di Nico Paz ha chiuso una gara dominata tatticamente da Fabregas, mentre Tudor non è riuscito a trovare contromisure né con gli undici iniziali né con i cambi.
Una crisi che parte dal gioco

La Juventus non ha solo perso punti ma anche identità. Il gioco è sterile, la manovra prevedibile, e la fase difensiva vulnerabile.
I problemi non sono episodici, ma sistemici. La squadra non riesce a costruire con fluidità, fatica a trovare sbocchi offensivi e mostra una fragilità mentale preoccupante. Il pareggio contro il Milan, i passi falsi in Champions e ora il ko contro il Como compongono un quadro che mette Tudor in discussione.
Il futuro è incerto, la pressione aumenta
Con il Real Madrid all’orizzonte e una classifica che si complica, la Juventus deve reagire in fretta. Ma il clima è pesante, e la fiducia nel tecnico sembra vacillare.
La dirigenza osserva, i tifosi rumoreggiano, e il margine d’errore si è ridotto drasticamente. Tudor è chiamato a una svolta immediata, ma il tempo stringe. E la sensazione è che si sia entrati in una vera crisi.
