Dopo sette vittorie consecutive, l’Inter di Chivu si ferma nel momento più delicato. La sconfitta per 3-1 contro il Napoli non è solo una battuta d’arresto, ma il ritorno di un tabù che sembrava superato.
Gli scontri diretti, soprattutto in trasferta, tornano a essere un punto debole. Al Maradona, l’Inter ha perso equilibrio, certezze e lucidità.
Un dominio sprecato

L’Inter nonostante la partenza forte, due pali, ha creato occasioni. Il rigore contestato ha fatto cadere gli uomini di Chivu nella trappola mediatica di Conte: se l’avversario è più forte, trascinalo nel caos.
Non elevarsi al suo livello, ma costringerlo a scendere al tuo. Un escamotage che ha distolto i nerazzurri dal loro obiettivo, nonostante una prestazione superiore.
Blackout e nervosismo

Nel secondo tempo, il Napoli ha giocato di rimessa. Schiacciato nella propria metà campo, ha lasciato spazio ai singoli e alla loro abilità. Di Lorenzo, con una corsa stranamente a gambe chiuse da un lato, e Politano dall’altro, hanno mandato in tilt Bastoni e Dumfries. A tutto questo si è aggiunto un ritrovato McTominay, tomato ai suoi livelli grazie all’infortunio di De Bruyne.
Una sconfitta che certifica un dato impietoso: negli ultimi cinque scontri diretti in trasferta, l’Inter ha raccolto un solo punto.
Chivu deve ricostruire
La sconfitta di Napoli non cancella quanto di buono fatto finora, ma impone una riflessione. L’Inter ha bisogno di ritrovare equilibrio tattico e solidità mentale, soprattutto nei match ad alta tensione.
Chivu, fin qui impeccabile nella gestione, dovrà ora dimostrare di saper ricostruire. Perché il campionato non aspetta, e i fantasmi degli scontri diretti sono tornati.
