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Lautaro Martinez, capitano dell’Inter, ha parlato con cuore e lucidità in un’intervista a France Football, ripercorrendo i momenti più intensi della stagione.

Al centro del racconto, la finale di Champions persa 0-5 contro il PSG, una ferita ancora aperta: “È stato il dolore più profondo che abbia mai provato. Eravamo fiduciosi e ben preparati, ma niente è andato come sperato. Per una settimana ho fatto fatica ad accettarlo”.

Il centravanti argentino ha rivelato di aver giocato quella finale non al meglio, a causa di uno stiramento subito nella semifinale contro il Barcellona: “Ho fatto due sedute di fisioterapia al giorno, ho lavorato duro, ma il muscolo non era completamente recuperato. Mi sentivo diverso, non al 100%”.

L’addio di Inzaghi e il nuovo ciclo

Martinez ha anche commentato l’addio di Simone Inzaghi, ora all’Al Hilal: “Non sapevamo che se ne sarebbe andato, e non ha influito sul nostro finale di stagione. È sempre stato professionale, era la nostra testa pensante”.

Il capitano nerazzurro ha sottolineato come la squadra fosse concentrata sugli obiettivi, nonostante le voci sul futuro del tecnico. Dopo il Mondiale per Club, Lautaro aveva lanciato un messaggio forte: “Chi vuole andare via, se ne vada”.

Parole che avevano generato tensioni, soprattutto con Calhanoglu, ma il chiarimento è arrivato: “Non erano rivolte a lui. Ne abbiamo discusso con squadra, allenatore e dirigenza. È stato un malinteso poi chiarito”.

Il sogno Pallone d’Oro e la voglia di riconoscimento

Manu Koné sarebbe stato proposto all'Inter, il mediano della Roma sarebbe un ottimo elemento per Chivu e per il centrocampo dei nerazzurri

Tra i candidati al Pallone d’Oro 2025, Lautaro non nasconde le sue ambizioni: “Mi aspettavo di finire più in alto nel 2024. Messi ha detto che lo meritavo più di Rodri? Non so, ma i premi individuali arrivano se si fa bene col collettivo”.

Il settimo posto dello scorso anno brucia, ma il sogno resta vivo. Con orgoglio, Martinez ha dichiarato: “A volte penso di essere sottovalutato. Ma a 28 anni sono molto contento della mia carriera. Sicuramente sono tra i cinque attaccanti più forti del mondo per quello che ho fatto negli ultimi anni”.