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Dopo la sconfitta per 3-1 contro il Napoli allo stadio Maradona, l’Inter rompe il silenzio. E lo fa con la voce più autorevole: quella del presidente Beppe Marotta. Le sue dichiarazioni nel post-partita non lasciano spazio a interpretazioni.

Il rigore assegnato agli azzurri per un contatto tra Buongiorno e Lautaro Martinez ha scatenato la rabbia nerazzurra. “Il rigore ha generato incazzatura”, ha detto Marotta, scegliendo volutamente un termine diretto, senza filtri, per descrivere lo stato d’animo della società.

L’assistente sotto accusa

Il presidente non si è fermato alla semplice protesta. Ha puntato il dito contro la dinamica della decisione arbitrale, sottolineando come l’arbitro Mariani sia stato condizionato dall’assistente, impiegando appena otto secondi per assegnare il penalty. “L’assistente non può condizionare così l’arbitro”, ha aggiunto, evidenziando una falla nel protocollo decisionale che, secondo l’Inter, ha inciso in modo determinante sull’esito del big match.

“Basta rigorini”: la denuncia di un sistema incoerente

La frase che più ha fatto rumore è stata quella che ha messo in discussione la coerenza del sistema arbitrale: “E poi dicono: basta rigorini…”. Un’accusa chiara, rivolta a chi predica rigore e uniformità di giudizio, ma poi continua a concedere rigori dubbi in partite decisive. Per l’Inter, è arrivato il momento di dire basta.

Inter: fine della diplomazia

Le parole di Marotta rappresentano un cambio di passo nella comunicazione nerazzurra. Dopo anni di toni istituzionali e dichiarazioni misurate, il club ha deciso di alzare la voce contro gli errori arbitrali.

Non si tratta solo di un episodio isolato, ma di una linea che potrebbe proseguire anche nelle prossime settimane. L’Inter non vuole più restare in silenzio di fronte a decisioni che ritiene penalizzanti.

In un campionato equilibrato come quello di Serie A 2025/26, ogni dettaglio può fare la differenza. E l’Inter, ora, pretende rispetto. Basta rigorini, basta ambiguità. L’Inter c’è, e non starà più zitta.