Beppe Marotta ha parlato del momento dell’Inter e del lavoro di Cristian Chivu, rispondendo alle critiche iniziali con tono sereno e diretto.
“C’era scetticismo, ma all’Inter siamo abituati a scelte coraggiose”, ha dichiarato l’amministratore delegato nerazzurro, sottolineando come il club abbia spesso puntato su profili non scontati, capaci di sorprendere e crescere nel tempo.
Marotta:“Il suo calcio è bello, anche se non so se sia il migliore”

Marotta ha poi commentato lo stile di gioco proposto da Chivu: “Non so se sia il miglior calcio d’Italia, ma è bello da vedere”.
Un riconoscendo alla qualità estetica del progetto tecnico senza sbilanciarsi in paragoni assoluti. Il dirigente ha evidenziato la coerenza e la personalità del tecnico rumeno, capace di dare identità alla squadra.
Sulla questione stadio

Il massimo dirigente ha poi commentato le ultime novità riguardo allo stadio di proprietà: “Adesso inizieremo un percorso difficile, le due società avranno un ruolo importante assieme al Comune”.
A proposito di scetticismo. “Credo che sia una necessità, c’è ancora gap tra calcio italiano ed europeo in termini di ricavi. Noi vogliamo agire in questa direzione con un senso di responsabilità civica e ambientale per garantire i diritti ai cittadini”.
Fiducia nel progetto, ma piedi per terra
Per Marotta quindi è stata una settimana positiva su ogni fronte. Ma pur riconoscendo i progressi dell’Inter, il presidente voluto ricordare che siamo solo alle prime partite. “Siamo solo all’inizio, serve continuità”.
Sarà importante di non lasciarsi trascinare dall’euforia e di restare concentrati sugli obiettivi. “Il calcio è fatto di equilibri, e Chivu lo sa bene”. All’Inter, il vento è cambiato. Ma la rotta resta sotto controllo.
