Massimiliano Allegri ha ritrovato il gusto del calcio semplice. Il suo Milan difende bene, attacca con ordine e sfrutta al massimo le qualità dei suoi uomini chiave: Pulisic, Modric e Rabiot.
Ma dietro la solidità tattica e la brillantezza individuale c’è un fattore spesso sottovalutato: l’assenza delle coppe europee.
Piu facile senza coppe
Senza Champions, Europa League o Conference a intasare il calendario, Allegri può lavorare con continuità, lucidità e metodo. Un lusso raro nel calcio moderno, dove le squadre di vertice sono spesso costrette a gestire tre competizioni in simultanea.
Il Milan, invece, ha il tempo per allenarsi, recuperare e preparare ogni partita con attenzione maniacale. Esattamente come fece il Napoli di Conte nella passata stagione, quando la mancata qualificazione in Europa permise di costruire un impianto tattico dominante, culminato con lo scudetto.

Allegri ha preso in mano un gruppo rinnovato, con innesti di esperienza e qualità. Modric porta visione e geometrie, Rabiot equilibrio e inserimenti, Pulisic strappi e gol.
Allegri vuole il calcio semplice ma concreto
Ma è la compattezza difensiva a fare la differenza: il Milan concede poco, pressa alto e riparte con efficacia. Un calcio “semplice”, come lo definisce lo stesso tecnico, ma tutt’altro che banale.
La gestione settimanale, senza viaggi europei né turni infrasettimanali, consente anche una rotazione più mirata e una condizione atletica costante.

I risultati si vedono: tre vittorie consecutive, zero gol subiti, e una squadra che sembra già avere un’identità chiara.Allegri, spesso criticato per il suo pragmatismo, sta dimostrando che con tempo e serenità può costruire un progetto vincente.
E se il Milan continuerà su questa strada, la mancanza delle coppe potrebbe rivelarsi il vero jolly stagionale. Proprio come accadde a Napoli. Ma stavolta, il tricolore lo sogna Milano.
