Il Milan ha vissuto un’estate di mercato all’insegna della trasformazione. Dopo l’ottavo posto nella stagione 2024/25, la dirigenza ha affidato il rilancio a Massimiliano Allegri, accompagnandolo con una vera e propria rivoluzione tecnica. Il club ha chiuso la sessione con dieci acquisti, tre rientri dai prestiti e ben venti operazioni in uscita.
Tra i nuovi volti spiccano Nkunku, arrivato dal Chelsea con uno stipendio lordo da oltre 9 milioni, Rabiot, Ricci, Jashari, e il giovanissimo David Odogu. In difesa sono arrivati anche Esupinan, De Winter e Athekame, mentre tra i pali è stato ingaggiato Pietro Terracciano. A parametro zero è stato tesserato Luka Modric, svincolato di lusso.

Le cessioni: incassi e risparmi strategici
Sul fronte uscite, il Milan ha ceduto Sportiello, Emerson Royal, Theo Hernandez, Thiaw, Pobega e Okafor, per un totale di 97,3 milioni e 72 milioni di plusvalenze. Le cessioni di Kalulu, Morata e Reijnders impattano sul bilancio precedente ma hanno comunque generato 86 milioni di entrate.
Sono stati inoltre conclusi i contratti di Vasquez, Florenzi e Jovic, mentre sono terminati i prestiti di Walker, Abraham, João Félix e Sottil. I prestiti di Jimenez, Terracciano, Bondo, Chukwueze, Musah, Zeroli e Camarda hanno alleggerito ulteriormente il monte ingaggi.
L’impatto a bilancio: +76,18 milioni

Secondo le stime di Calcio&Finanza, l’impatto complessivo delle operazioni di mercato sul bilancio 2025/26 è positivo per circa 76,18 milioni. Una cifra che compensa la mancata partecipazione alla Champions League e conferma la sostenibilità del progetto.
Il saldo sui cartellini: -60,7 milioni
Considerando solo il saldo tra entrate e uscite (escludendo stipendi e ammortamenti), il bilancio è negativo per circa 60,7 milioni. Un dato che testimonia l’investimento netto sul mercato, ma senza compromettere l’equilibrio finanziario. Il Milan ha cambiato volto, investito con criterio e chiuso con un bilancio in attivo. Ora tocca al campo dimostrare che la rivoluzione è stata quella giusta.
