Henrikh Mkhitaryan è tornato a parlare, con sincerità, dell’addio di Simone Inzaghi e delle voci di mercato che lo hanno riguardato. Non erano solo rumors ma reali offerte anche economicamente vantaggiose che lo hanno portato ad essere fedele all’Inter, anche nei momenti più incerti.
L’addio a Inzaghi

In un’intervista, Mkhitaryan ha anche detto che la separazione da Inzaghi è stata dolorosa, soprattutto per come è stata gestita. “Ci siamo salutati in privato, ho evitato post social. Ha preso una decisione, l’abbiamo accettata. Capitolo chiuso, se ne apre un altro.” L’assenza di comunicazioni ufficiali a caldo, i silenzi al pubblico, tutto ciò che circonda quell’addio lo ha segnato.
Sul fronte economico e di mercato, l’armeno è stato altrettanto netto. Di fronte all’offerta di club arabi che spesso pagano molto ma pretendono poco in restituzione simbolica, la volontà è chiara: “Mete come l’Arabia non mi interessano … amo il calcio per il gioco, non per i soldi.”.
Non è una questione di arroganza, ma di integrità: per lui il prestigio, la passione e il legame con l’Inter pesano più di contratti faraonici.
Mkhitaryan vuole essere ancora protagonista

La sua consapevolezza dell’età (ha 36 anni) non lo frena. Al contrario: riconosce che la condizione fisica è meno generosa, ma non accetta di essere messo da parte senza senso. “A questa età non è facile … ma sono molto grato di poter giocare ancora a questo livello.”
Non accenna a strappi polemici, ma la sua posizione è chiara: vuole giocare, avere ruolo, restare rilevante. E se restare in panchina significa perdere dignità, allora è pronto anche a salutare, ma con la schiena dritta.
