“Con la Champions è tutto più difficile. Serve fame, non alibi.” – Il Napoli di Conte dopo il KO di Torino
“Quando giochi ogni tre giorni, non basta il talento. Serve fame, concentrazione, gestione. E oggi non ne ho vista abbastanza.”
Antonio Conte non cerca scuse dopo la sconfitta per 1-0 contro il Torino, firmata dal gol dell’ex Giovanni Simeone. Il Napoli, capolista in campionato e atteso dalla trasferta di Champions a Eindhoven, ha mostrato le prime crepe di una stagione intensa. “Con la Champions League in mezzo, ogni dettaglio pesa doppio. Ogni errore si paga caro. E oggi lo abbiamo pagato.”
Il gol dell’ex, la punizione mentale
La partita si decide su un’azione sporca, da area piccola. Simeone è il più rapido a ribadire in rete, e il Napoli resta a guardare. “Un gol da attaccante vero,” ammette Conte. “Ma noi dove eravamo? Dove era la fame? Dove era la lettura della situazione?”
Rotazioni obbligate, ma non basta
Senza McTominay e Højlund, Conte ha dovuto ridisegnare l’attacco. Dentro Lucca, Neres e Spinazzola, ma il Napoli ha faticato a costruire. “Non parliamo di assenze. Chi è in campo deve dare tutto. Ma quando giochi ogni tre giorni, la testa deve essere più forte delle gambe.”
Il messaggio al gruppo
“Il campionato non si vince con le parole. Si vince con i fatti. E oggi, i fatti non ci hanno dato ragione.”
Conte chiude con un messaggio chiaro: “Chi pensa che basti il nome, sbaglia. Il calcio è sacrificio. E quando hai la Champions, devi essere ancora più feroce. Non meno.”
