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Per il Napoli il mercato estivo 2025 aveva un obiettivo chiaro: costruire una rosa profonda e competitiva. Questo per soddisfare le richieste di Antonio Conte ed evitare una sua partenza. Il club partenopeo ha chiuso nove operazioni in entrata. Tra questi spiccano gli acquisti a titolo definitivo di Milinkovic-Savic, Beukema, Marianucci, Gutierrez, De Bruyne, Lang e Lucca. In aggiunta i prestiti di Eljif Elmas (dal Lipsia) e Rasmus Højlund (dal Manchester United, con obbligo di riscatto condizionato). La strategia è stata chiara: investire per colmare il vuoto lasciato da Romelu Lukaku, infortunatosi durante le amichevoli precampionato, e dare a Conte una squadra in grado di affrontare quattro competizioni con ambizione.

Le uscite: Osimhen il sacrificio più pesante

Il trasferimento di Giacomo Raspadori all’Atlético Madrid è sempre più vicino: cifre, dettagli e scenari futuri per l’attaccante del Napoli.

Sul fronte delle cessioni, il Napoli ha salutato diversi giocatori chiave. Il nome più importante è quello di Victor Osimhen, passato al Galatasaray. A lui si aggiungono le partenze di Raspadori, Simeone, Zanoli, Caprile e Natan (le cui plusvalenze ricadono però sul bilancio al 30 giugno 2025). Sono inoltre terminati i prestiti di Scuffet, Billing e Okafor, mentre altri giocatori come Rafa Marin, Cajuste, Folorunsho, Hasa, Lindstrom, Ngonge e Zerbin sono stati ceduti a titolo temporaneo.

L’impatto a bilancio: +21,7 milioni

Secondo lCalcio&Finanza, l’impatto complessivo delle operazioni di mercato sul bilancio 2025/26 è positivo per circa 21,7 milioni di euro. Questo risultato deriva dalla somma tra plusvalenze, risparmi sugli ingaggi e ammortamenti liberati dalle cessioni. Un segnale che, nonostante gli investimenti, la gestione economica resta sotto controllo.

Il saldo sui cartellini: -40 milioni

Se si considera il solo saldo tra entrate e uscite legate ai cartellini (escludendo stipendi e ammortamenti), il bilancio è negativo per circa 40 milioni di euro. Un dato che conferma l’investimento netto sul mercato, compensato però da una gestione oculata delle risorse. Il Napoli ha speso per vincere, ma senza perdere di vista la sostenibilità. Conte ha la squadra che voleva, ora tocca al campo dimostrarlo.