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La Fiorentina è penultima in classifica, il Franchi è una polveriera e Stefano Pioli è al centro del mirino. Il tecnico viola, arrivato per dare un’identità ambiziosa alla squadra, si ritrova ora a gestire una crisi profonda, fatta di risultati deludenti, tensione interna e un nervosismo che traspare in ogni dichiarazione.

Il Franchi esplode: rabbia e contestazione

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Dopo la sconfitta contro il Bologna, lo stadio ha fatto sentire la sua voce: “Se andiamo in B vi facciamo un co così”. Un grido che riassume il clima attuale. I tifosi non risparmiano nessuno: giocatori, dirigenza, e soprattutto Pioli, protagonista di un battibecco verbale con un giornalista e bersaglio di fischi e critiche. Le sue scelte non convincono, il gioco è assente, e le parole post-partita sembrano sempre più scollegate dalla realtà.

Nervosismo in diretta: il caso Pioli

Il nervosismo del tecnico è ormai evidente. In sala stampa, Pioli ha reagito stizzito: “Non ho detto che ci mancano 2 punti”. Un episodio che si aggiunge a una serie di uscite tese: la brusca interruzione a Luca Toni su DAZN, la replica piccata a Luca Marchegiani su Sky Sport, e il rifiuto categorico di cambiare approccio tattico prima della sfida contro il Rapid Vienna. Anche dopo il ko col Bologna, ha provato a minimizzare: “Abbiamo avuto più occasioni, basta guardare i dati”. Ma il campo ha raccontato altro.

Incubo Inter: la sfida peggiore nel momento peggiore

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Mercoledì la Fiorentina affronterà l’Inter a San Siro, forse il peggior avversario possibile. La squadra di Chivu, ferita dalla sconfitta contro il Napoli, è pronta a reagire con ferocia. E i precedenti non aiutano Pioli: il suo addio al Milan fu segnato da dieci derby persi contro i nerazzurri. Una macchia che pesa, nonostante lo scudetto e il ritorno in Champions.

Tutto passa da Lecce

La gara contro l’Inter non sarà l’ultima spiaggia, ma potrebbe diventarlo. La dirigenza viola, che finora ha difeso Pioli, considera decisiva la sfida di domenica contro il Lecce. Se a Milano dovesse andare in scena una debacle totale, il tecnico rischierebbe anche nell’immediato. Tre anni di contratto a 3 milioni l’anno non bastano a blindarlo.

La speranza è quella di vedere una Fiorentina combattiva, capace almeno di mostrare orgoglio. Ma contro l’Inter servirà più di una reazione emotiva. E se con il Lecce non arriveranno i tre punti, sarà difficile immaginare Pioli ancora sulla panchina viola nella sfida successiva contro il Mainz.