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La vendita dello stadio Meazza segna un punto di svolta non solo per la proprietà dell’impianto, ma anche per le dinamiche che lo hanno regolato per decenni. Il passaggio ufficiale di San Siro nelle mani di Inter e Milan comporta la fine della concessione che obbligava i club a riservare biglietti omaggio al Comune di Milano. Una scelta che ha già avuto effetti concreti: la pagina dedicata all’estrazione dei tagliandi gratuiti è stata rimossa dal sito istituzionale, e non sono previsti nuovi accordi.

Fine di un privilegio istituzionale

Fino al rogito, il Comune di Milano era proprietario dello stadio e aveva stipulato una convenzione con i club. Questa prevedeva l’assegnazione di biglietti gratuiti per sindaco, assessori, consiglieri e associazioni. Solo i 48 consiglieri comunali potevano richiedere due tagliandi omaggio per ogni evento. Con la cessione, questa pratica viene interrotta: Inter e Milan non sono più tenute a garantire alcuna quota di biglietti gratuiti.

La nuova gestione: autonomia e rigore

Secondo quanto trapela da Viale della Liberazione, i vertici di Oaktree, fondo che controlla l’Inter, sarebbero orientati verso una linea dura: niente più omaggi. La decisione non riguarda solo un principio economico, ma anche una visione più moderna e trasparente della gestione degli eventi. I club vogliono avere pieno controllo sull’assegnazione dei posti, puntando su criteri commerciali e sportivi, non su accordi istituzionali.

Un segnale politico e culturale

La fine dei biglietti gratuiti per le istituzioni rappresenta anche un segnale culturale. Il calcio professionistico si allontana da logiche di favore e si avvicina a una gestione più imprenditoriale. Il Comune, dal canto suo, non ha ancora commentato ufficialmente, ma la rimozione della pagina dedicata ai sorteggi è un indizio chiaro. La voce “estrazione sospesa” è stata sostituita da una nota che conferma la cessazione della concessione.

Verso un nuovo San Siro

La cessione dello stadio è solo il primo passo. Inter e Milan hanno già annunciato che il futuro dell’impianto sarà oggetto di un progetto di rinnovamento. L’archistar Norman Foster ha anticipato che la storia sarà rispettata, ma che nascerà qualcosa di nuovo. Il distacco dal Comune potrebbe accelerare questo processo, rendendo i club più liberi di decidere su investimenti, eventi e strategie.