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Il passaggio di proprietà dello stadio San Siro, previsto inizialmente per questa settimana, è stato rinviato. Il rogito ufficiale tra il Comune di Milano e la società acquirente è stato spostato alla prossima settimana, con una cifra di circa 100 milioni di euro già definita. Tuttavia, il clima attorno all’operazione si è fatto più teso: i comitati cittadini hanno presentato un esposto per chiedere maggiore trasparenza e tutela del patrimonio pubblico.

Rogito rinviato

Secondo quanto riportato da SportMediaset, il rinvio sarebbe legato a motivazioni tecniche e burocratiche, ma anche alla crescente pressione esercitata da gruppi civici e associazioni locali. Il Comune ha confermato che l’atto sarà formalizzato entro pochi giorni, ma il clima resta incerto. Il valore dell’operazione, stimato in 100 milioni di euro, ha sollevato dubbi sulla congruità della cifra rispetto al valore storico e funzionale dell’impianto.

L’esposto dei comitati: “San Siro è di tutti”

Il comitato "Referendum per San Siro" ha presentato una diffida al Comune di Milano sulla vendita di San Siro

I comitati cittadini hanno depositato un esposto formale, chiedendo di sospendere il rogito e avviare una verifica pubblica sull’intera operazione. Le richieste includono:

  • valutazione indipendente del valore dell’impianto
  • garanzie sull’uso futuro dello stadio
  • coinvolgimento della cittadinanza nei processi decisionali

Il messaggio è chiaro: San Siro non è solo un impianto sportivo, ma un simbolo urbano e culturale, e la sua cessione deve essere gestita con massima trasparenza.

Se il rogito sarà confermato la prossima settimana, si aprirà una nuova fase per San Siro. La società acquirente non è stata ancora ufficialmente identificata, ma si parla di un progetto di riqualificazione che potrebbe includere eventi, concerti e attività commerciali. Tuttavia, l’ombra dell’esposto e il dibattito pubblico potrebbero rallentare l’iter o modificarne i contenuti.