San Siro: il Comune approva la vendita a Inter e Milan ko

Pubblicato il September 30, 2025 da Redazione

Il comitato "Referendum per San Siro" ha presentato una diffida al Comune di Milano sulla vendita di San Siro

Dopo una seduta fiume di oltre dodici ore, il Consiglio comunale di Milano ha approvato la delibera che autorizza la vendita dello stadio San Siro e delle aree circostanti. Il voto è arrivato nella notte: 24 favorevoli, 20 contrari, nessun astenuto. Due consiglieri non hanno partecipato, mentre Forza Italia ha abbandonato l’aula, ad eccezione di Alessandro De Chirico, che ha votato contro.

Il valore stimato dell’operazione è di 197 milioni di euro, cifra che consentirà a Inter e Milan di avviare il progetto per un nuovo impianto condiviso. Il Meazza sarà abbattuto dopo la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, in tempo per gli Europei di calcio 2032.

Fratture politiche e tensioni in aula

wall of san siro

La delibera ha spaccato la maggioranza: sette voti contrari sono arrivati proprio dal centrosinistra. Il momento più contestato è stato l’applicazione della cosiddetta “tagliola” alle 3 di notte, tramite sub-emendamento, che ha fatto decadere 239 emendamenti. I Verdi hanno parlato di “metodo autoritario”. La vicesindaca, Anna Scavuzzo, al contrario ha difeso la scelta come “necessaria per sbloccare un’impasse”.

Inter e Milan: ora tocca ai club

“Parte una pratica amministrativa non banale”, ha dichiarato Scavuzzo, sottolineando che “le squadre finora hanno fatto troppo poco”. Il sindaco Giuseppe Sala, presente in aula per tutta la seduta, ha espresso soddisfazione in privato. Ora Inter e Milan dovranno presentare un progetto concreto, compatibile con i vincoli urbanistici e ambientali.

Una fase delicata che vedrà i vari comitati contrari all’abbattimento impugnare questa decisione.

Fine di un’epoca, inizio di un progetto

La decisione del Comune segna la fine di un’epoca per Milano. San Siro non è solo uno stadio, ma un simbolo. Il suo abbattimento apre una fase nuova, fatta di visione, investimenti e sfide urbanistiche.

Il futuro dell’area dipenderà dalla capacità dei club di trasformare un’operazione immobiliare in un progetto sportivo e cittadino.