Il rigore annullato a Julián Alvarez lo scorso marzo continua a far discutere. In quell’occasione, l’Atlético Madrid fu eliminato dal Real Madrid agli ottavi di Champions League, e il gol dell’argentino — inizialmente convalidato — venne cancellato dal VAR per un presunto doppio tocco impercettibile. A distanza di mesi, l’episodio è tornato al centro del dibattito durante una riunione tra la squadra e una delegazione di arbitri UEFA.
Simeone abbandona l’incontro: “Mi vergogno!”

La tensione è esplosa quando l’ex arbitro Velasco Carballo, a capo della delegazione, ha annunciato che avrebbe mostrato alcuni esempi di doppio tocco sui rigori. A quel punto, Diego Simeone ha chiesto chiarimenti proprio sull’episodio di Alvarez. Carballo ha rifiutato di tornare sull’accaduto, sostenendo che “non è necessario riaprire quel caso”.
La risposta ha fatto infuriare il tecnico argentino, che ha alzato la voce gridando: “Mi vergogno!”, prima di abbandonare la riunione per dirigere l’allenamento. Anche i giocatori dell’Atlético sono rimasti perplessi, non comprendendo la scelta di evitare il confronto su un episodio così decisivo.
La posizione della UEFA e dell’IFAB

All’epoca, la UEFA aveva spiegato che “sebbene minimo, il giocatore ha toccato la palla con il piede d’appoggio prima di calciarla”, e che il VAR aveva correttamente segnalato l’irregolarità.
L’episodio ha aperto una discussione interna: la UEFA ha avviato un dialogo con FIFA e IFAB per valutare se la regola debba essere modificata nei casi di doppio tocco involontario.
L’IFAB, da parte sua, ha chiarito che anche un tocco accidentale può alterare la traiettoria del pallone e svantaggiare il portiere, rendendo quindi giusto sanzionarlo. Il rigore di Alvarez resta una ferita aperta per Simeone e l’Atlético. E mentre la UEFA riflette sulle regole, il calcio continua a fare i conti con la sottile linea tra tecnologia e interpretazione.
