UEFA e Superlega tornano a parlarsi. Dopo anni di tensioni e scontri istituzionali, le due federazione hanno avviato un confronto diretto sul futuro della Champions League.
A Nyon si è tenuto un incontro riservato tra i vertici UEFA e i rappresentanti di A22 Sports Management, la società che promuove il progetto Superlega. Al centro del dialogo, il possibile allineamento su un nuovo format della competizione a partire dal 2027.
Governance e diritti TV: i nodi sul tavolo

La discussione avrebbe toccato temi cruciali come la governance del torneo, la distribuzione dei ricavi e la gestione dei diritti televisivi. I rappresentanti della Superlega vorrebbero un modello più aperto e meritocratico, con accesso basato sui risultati sportivi e non su inviti fissi.
La UEFA, pur mantenendo il controllo centrale, sembra disposta a valutare modifiche strutturali per evitare una nuova frattura.
Verso una nuova Champions?

L’obiettivo è trovare una convergenza comune. Serve creare una Champions League capace di attrarre investitori e pubblico globale.
Il format attuale, già modificato per il 2024 con il girone unico da 36 squadre, potrebbe subire ulteriori ritocchi. La Superlega spinge per un calendario più razionale e una maggiore autonomia dei club. La UEFA vorrebbe mantenere il sistema piramidale europeo.
Il ruolo dei club e la posizione dell’ECA
I club restano osservatori interessati. Alcuni club come Real Madrid e Barcellona, continuano a sostenere il progetto, mentre altri preferiscono mantenere il legame con la UEFA. L’ECA. L’associazione dei club europei, non ha partecipato all’incontro ma segue con attenzione gli sviluppi.
Il 2027 potrebbe segnare una svolta storica per il calcio europeo, con una Champions League frutto di compromessi e nuove alleanze.
