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La Juventus riparte da Como, in una trasferta che ha il sapore dell’insidia mascherata. Igor Tudor lo ha detto chiaramente: “Il Como è una finta piccola.”

Dietro l’etichetta di neopromossa c’è una squadra costruita con criterio, con investimenti mirati e una struttura tecnica solida. E la Juve, reduce da cinque gare senza vittorie tra campionato e Champions, non può permettersi leggerezze.

Emergenza in difesa, modulo da rivedere

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Tudor dovrà fare i conti con l’assenza di Bremer e Cabal, che complicano la tenuta difensiva. Il tecnico ha aperto alla possibilità di cambiare modulo: “Faccio 3-4-3 da tanti anni, ma valuto tutte le opzioni.”

La difesa a quattro non è esclusa, anche se il tempo per provare soluzioni è ridotto. “La squadra cambia continuamente, è un organismo vivo,” ha detto, sottolineando come infortuni e calendario impongano flessibilità.

Yildiz non riposa, Zhegrova out

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Il talento turco Kenan Yildiz sarà titolare. “Con me ha sempre giocato dietro l’attaccante, con libertà di movimento. Ha lavorato bene ed è cresciuto molto,” ha spiegato Tudor, respingendo le critiche esterne.

Fuori invece Edon Zhegrova, fermato da un problema all’anca. Anche Miretti resta ai box, ma dovrebbe rientrare in gruppo da lunedì.

Identità e pressione: “Siamo la Juve, dobbiamo vincere”

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Tudor ha parlato anche dell’identità della squadra: “Non è mai la stessa. Cambia con gli interpreti, le condizioni fisiche, il calendario. Ma siamo la Juve, e dobbiamo vincere.”

Allenare in Italia, ha detto, è difficile. “Tutti parlano, anche chi non è allenatore. Ma io penso tutto il giorno a come far rendere al meglio i miei giocatori.”

Como–Juve sarà più di una sfida tecnica: è un test mentale, una verifica di tenuta e di ambizione. Tudor non cerca scuse, cerca risposte. E la Juventus, se vuole restare agganciata alla zona alta, dovrà trovarle subito.

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