Italian soccer news

Italia vs Israele sulla carta dovrebbe essere una partita di calcio. Nella realtà, sarà un evento blindato, militarizzato, incastonato tra barriere di cemento, droni di sorveglianza, Mossad, cecchini sui tetti, zone rosse e tensioni geopolitiche.

Il prefetto Domenico Lione ha firmato un’ordinanza che trasforma Udine in un fortino: divieti di circolazione, vetro bandito, prefiltraggi, sorvoli aerei e mille agenti dispiegati.

Corteo pro Palestina, tensione alle stelle

palestine flags in park with trees

A poche ore dal fischio d’inizio, la città ospita anche un corteo pro Palestina con oltre 10.000 partecipanti attesi. Il Comitato per la Palestina ha definito la presenza della nazionale israeliana “uno sfregio”, soprattutto per la scelta dell’hotel centrale dove alloggiano giocatori e staff.

Le vie attorno sono blindate, gli accessi controllati, la tensione palpabile. Il calcio è diventato cornice di un conflitto simbolico, e la partita rischia di essere solo un pretesto.

Stadio semi-deserto, biglietti invenduti

green and blue soccer field

A fronte di 25.000 posti disponibili, sono stati venduti appena 5.000 biglietti. Il pubblico ha risposto con freddezza, forse per paura, forse per disinteresse.

La Nazionale italiana arriva dalla vittoria per 3-1 contro l’Estonia, ma l’entusiasmo è azzerato. La sfida contro Israele si consuma in un clima surreale. Il calcio dovrebbe unire, ma qui divide. E mentre le telecamere si accendono sul campo, la vera partita si gioca fuori dallo stadio.